CRESPI D'ADDA
Villaggio industriale
Industrial Village
Village industrielle
Dati principali  

Sito: Crespi d'Adda
Area: Regione Lombardia
Provincia di Bergamo
Stato: Italia
Iscrizione nella Lista:
Dicembre 1995
Informazioni e visite:
villaggiocrespi.it
Riferimenti in rete:
wikipedia

DICHIARAZIONE

Crespi d'Adda è un esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, che vide la luce in Europa e nell'America del Nord tra il 19esimo e il 20esimo secolo, espressione della filosofia predominante tra gli industriali illuminati nei riguardi dei loro operai. Sebbene l'evoluzione delle condizioni economiche e sociali abbia costituito una minaccia inevitabile per la sopravvivenza del villaggio operaio, la sua integrità è notevole ed ha conservato in buona parte la sua vocazione industriale.

CRITERI DI ISCRIZIONE

Il sito di Crespi d'Adda è stato iscritto nella Lista del Patrimonio mondiale sulla base dei criteri IV e V:

Criterio IV:
Offrire esempio eminente di un tipo di costruzione o di complesso architettonico o di paesaggio che illustri un periodo significativo della storia umana.

Criterio V:
Costituire esempio eminente di insediamento umano rappresentativo di una cultura, soprattutto quando esso diviene vulnerabile per effetto di mutazioni irreversibili.

Main Data  

Site: Crespi d'Adda
Area: Lombardy Region
Province of Bergamo
Country: Italy
Inscription WHL:
December 1995
Information and visits:
villaggiocrespi.it/en
Web reference:
wikipedia

DECLARATION

Crespi d'Adda is an outstanding example of the 19th- and early 20th-century 'company towns' built in Europe and North America, and reflecting the predominant philosophy of enlightened industrialists with respect to their employees. The site is still remarkably intact and is partly used for industrial purposes, although changing economic and social conditions now threaten its survival.

CRITERIA OF INSCRIPTION

The Committee decided to inscribe this property on the World Heritage List on the basis of criteria (iv) and (v):

Criterio IV:
Be an outstanding example of a type of building or architectural or technological ensemble or landscape which illustrates a significant stage in human history.

Criterio V:
Be an outstanding example of a traditional human settlement or land-use which is representative of a culture, especially when it has become vulnerable under the impact of irreversible change.


Données principales

Site: Crespi d'Adda
Lieu: Région de Lombardie
Province de Bergame
Etat: Italie
Inscription sur la Liste:
Décembre 1995
Informations et visites:
villaggiocrespi.it/fr
References sur l'internet:
wikipedia

DECLARATION

Crespi d'Adda est un exemple exceptionnel du phénomène de village ouvrier qui vit le jour en Europe et en Amérique du Nord aux 19ème siècles, expression de la philosophie prédominante des industriels éclairés a l'égard de leurs employés. Bien que l'évolution des conditions économiques et sociales ait constitué une menace inévitable à la survie de Crespi d'Adda, son intégrité est remarquable et il a conservé en partie son usage industriel.

CRITERES D' INSCRIPTION

Que ce bien soit inscrit sur la Liste du Patrimoine mondial sur la base des critères (iv) et (v):

Critère IV:
Offrir un exemple éminent d'un type de construction ou d'ensemble architectural ou de paysage illustrant une période significative de l'histoire humaine.

Critère V:
Constituer un exemple éminent d'établissement humain ou d'occupation du territoire qui soit traditionnel et représentatif d'une culture, surtout quand il devient vulnérable sous l'effet de mutations irréversibles.


Crespi d'Adda nella Lista del Patrimonio Mondiale
Scheda descrittiva

MOTIVAZIONI PER LA CANDIDATURA

Il villaggio operaio di Crespi d'Adda dovrebbe essere inscritto nella Lista del Patrimonio mondiale per due ragioni:

A. E' un esempio unico di villaggio operaio per via della sua posizione privilegiata e del suo stile architettonico e urbanistico inalterato;

B. Testimonia il periodo più cruciale dell'evoluzione della società moderna: il periodo della rivoluzione industriale.

I villaggi operai erano rari non solo per via della loro struttura urbana, ma anche e soprattutto perché riflettevano il livello dell'organizzazione sociale ed della crescita economica. Obbligavano ad una gerarchia chiaramente definita, a dei ruoli precisi e a delle relazioni economiche pianificate. Sono il risultato delle teorie liberali degli economisti inglesi del XIX secolo, teorie denominate "capitalismo paternalista".
Il perfetto stato di conservazione è un'altra caratteristica di Crespi. Solo il villaggio di Noisiel-sur-Marne, in Francia, ha saputo conservare altrettanto intatta la sua struttura urbana. Tutti gli altri villaggi operai, sia che si tratti di Leumann a Torino, di Rossi a Schio in Italia, di New Lanark in Scozia o di Krupp in Germania, hanno subito importanti cambiamenti a causa della vicinanza a grandi città.

CATEGORIA DEL SITO

In termini di categorie del sito, definite all'articolo primo della Convenzione del Patrimonio mondiale del 1972, Crespi è un insieme di beni.

STORIA

I primi villaggi operai sono stati edificati in Europa - Belgio, Francia, Germania e Gran Bretagna - allo scopo di ospitare i numerosi operai chiamati dalle nuove generazioni di imprenditori a lavorare nelle loro fabbriche, costruite in prossimità di fonti d'energia e di materie prime. Solo dopo l'unificazione politica dell'Italia e la creazione di un grande mercato nazionale questi villaggi fecero la loro apparizione nella penisola. Crespi, a Capriate San Gervasio (Bergamo), è il più completo e il più caratteristico di questi villaggi. Gli altri sono Leumann a Collegno (Torino) e Rossi a Schio (Vicenza).
Nel 1875, Cristoforo Benigno Crespi, fabbricante di tessuti proveniente da Busto Arsizio (Varese), acquistò un kmq di terreno nell'avvallamento situato tra le rive del Brembo e dell'Adda, a sud di Capriate, con l'intenzione di avviare una filatura di cotone sulle rive dell'Adda. Egli decise di edificare in prossimità della filatura delle abitazioni di tre piani, dotate di più appartamenti, per le famiglie dei suoi operai. La costruzione fu intrapresa nei primi mesi del 1878 sul modello allora abituale in Europa. Quando il figlio del fondatore, Silvio Benigno Crespi, subentrò alla direzione della fabbrica nel 1889, concluse e modificò il progetto iniziale secondo un approccio urbanistico differente e una ideologia meglio definita. Egli rinunciò ai grandi palazzotti a più alloggi e a loro preferì delle casette individuali con giardino, che considerava più propizie all'armonia e più adatte a resistere ai conflitti sociali. Egli mise in pratica questa politica fin dal 1892: aveva fatto senza dubbio la giusta scelta perché nel corso di più di cinquanta anni Crespi non conobbe né scioperi né conflitti sociali. Vicino alle piccole case concepite sul modello preconizzato, costruì una centrale idroelettrica che alimentava gratuitamente il villaggio operaio, dei bagni e dei lavatoi pubblici, un ospedale, una cooperativa, una scuola, un piccolo teatro, un centro sportivo, una canonica per il prete locale, un ambulatorio per il medico locale, e altri servizi collettivi. Silvio Benigno Crespi aggiunse poi delle costruzione più simboliche come la chiesa, il castello (dimora della famiglia Crespi ), gli uffici amministrativi all'interno della fabbrica e a sud delle case degli operai, le case per i proprietari (le prime due costruzioni datano gli anni 1890 e le ultime i primi anni 1920).
La crisi del 1929 e la severa politica fiscale del governo fascista obbligò la famiglia Crespi a vendere tutto il villaggio alla STI, impresa italiana del tessile, che a sua volta la cedette nel 1970 alla Rossari e Varzi, la quale vendette la maggioranza delle case. Il villaggio passò in seguito alla società Legler. Lo stabilimento appartiene attualmente al gruppo industriale Polli.

DESCRIZIONE

Il villaggio nell'insieme ha una forma geometrica regolare. Esso è diviso in due parti dalla ampia strada che porta a Capriate. L'edificio della fabbrica unico e compatto con delle decorazioni medioevali è situato nella parte destra, sulla riva sinistra dell'Adda: esso ospita gli uffici disegnati da Ernesto Pirovano, l'architetto di un grande numero di costruzioni realizzate ai tempi di Silvio Benigno Crespi .
Dall'altra parte della strada si trovano le abitazioni, costruite su tre raggi, all'interno di un quadrilatero regolare di vie di circolazione. Nel piano originario si erano previsti degli immobili di due piani, destinati a più famiglie e dotati di quattro stanze per ciascun piano. Al giorno d'oggi, ogni casa individuale ha un piccolo giardino e un orto che separa la casa dai bagni, situati nel retro di questa. Le villette operaie si distinguevano facilmente dai palazzotti per il loro stile, che conferisce al paesaggio una gradevole diversità.
La chiesa è stata disegnata sul modello del tempio di Bramante di Santa Maria in Piazza, a Busto Arsizio (città natale dei fondatori della società). La costruzione cominciò nel 1891 e durò due anni. La chiesa è situata a nord del villaggio, su di una area dove trovano sede pure la scuola e il teatro.
Il castello è opera del Pirovano, e fu terminato nel 1897. Il suo stile è un miscuglio di elementi neogotici lombardi, di sculture e pitture con elementi veneto-moreschi. L'insieme ricorda il periodo romanico gotico, sensazione rinforzata dal ricorso a una certa diversità di materiali, come la pietra di Capriate (il ceppo), il mattone e il cemento.
Il cimitero è a sud del villaggio. Esso è dominato dal mausoleo della famiglia Crespi, una struttura di stile Art Noveau che si deve a Gaetano Moretti.

GESTIONE E PROTEZIONE

Stato giuridico
L'intero villaggio appartenne alla fabbrica fino agli anni 1970, periodo in cui fu frazionato. Esso appartiene ora a quattro categorie di proprietari: pubblico (il comune), proprietari privati, il gruppo Leglertex-Polli e la Chiesa cattolica (parrocchia/curia di Bergamo).
Secondo le disposizioni della legge num. 1497 del 26 Giugno 1939 per la protezione delle bellezze naturali, Crespi d'Adda è designata come un "centro urbano con un carattere storico e un valore nel contesto dell'ambiente", il che impone un certo numero di vincoli ai proprietari. La legge num. 431 dell'8 Agosto 1985 include la totalità delle rive dell'Adda e il bosco attorno al villaggio sotto questa designazione. Solo il mausoleo della famiglia Crespi è protetto come monumento individuale, a titolo della legge num. 1089 del 1 Giugno 1939.

Gestione
L'entità amministrativa competente è il Comune di Capriate San Gervasio. Il piano particolareggiato di Crespi d'Adda, strumento del piano regolatore comunale, preparato in accordo con le disposizioni della legge num. 1150 del 17 Agosto 1942 e adottato dal consiglio municipale il 23 Giugno 1994, conferma le disposizioni relative agli interventi concernenti gli edifici privati o pubblici, per i quali è obbligatoria una autorizzazione ufficiale. Al momento in cui la proposta d'iscrizione sulla Lista del Patrimonio mondiale è stata depositata, il piano particolareggiato è stato presentato al pubblico e, in seguito, accettato e applicato.
Il "Consorzio per il parco regionale dell'Adda Nord" e il "Consorzio della comunità dell'isola bergamasca" svolgono anch'essi un ruolo legato alla gestione d'insieme della zona. Il "Piano territoriale di coordinamento", preparato conformemente alla legislazione nazionale e regionale, è entrato in vigore il 6 Dicembre 1993. Questo piano ha un campo di applicazione più vasto rispetto al piano particolareggiato comunale. Per tutto ciò che concerne Crespi d'Adda, esistono tre livelli di regolamentazione e riguardano rispettivamente le zone d'interesse naturale, i siti storici e le zone con delle caratteristiche morfologiche o strutturali che devono essere protette, come pure le zone che necessitano di essere incluse in un contesto specifico (quelle che esigono delle misure di salvaguardia urgenti).

CONSERVAZIONE E AUTENTICITA'

Resoconto della conservazione

Nessun programma di conservazione è stato elaborato in funzione dell'importanza culturale e storica particolare di Crespi d'Adda. Un approccio coerente basato sull'insieme industriale, sia pubblico che privato, è stato seguito fino a che la totalità del villaggio apparteneva a una sola entità ("la fabbrica"). Da allora gli edifici privati, appartenenti a singoli proprietari, sono stati ben conservati, mentre gli edifici pubblici si sono un poco deteriorati. Questi ultimi sono oggetto di progetti di restauro e, in particolare, la scuola, per la quale è in corso di preparazione un progetto di rimessa in attività come museo, biblioteca e centro di riunioni.
Per quanto riguarda gli edifici della fabbrica, solo una piccola parte dell'enorme complesso è utilizzata , il che ha portato come conseguenza alla deteriorazione di certe parti abbandonate. Il progetto di rivitalizzazione prevede tra le altre cose la ristrutturazione di queste strutture ed il loro utilizzo come testimonianze del passato industriale del villaggio. La piccola centrale idroelettrica, superbo esempio di architettura Art Noveau di inizio 20esimo secolo, è in uno stato nettamente più critico. Il suo equipaggiamento tecnico è tuttora in situ e sono in corso di studio dei progetti concernenti la sua riconversione a museo del patrimonio industriale.

Autenticità
Crespi d'Adda ha conservato un notevole grado di autenticità. Tutti gli elementi d'origine, pubblici, privati e industriali sono intatti. Niente è stato demolito o modificato in modo determinante. Alcune strutture marginali sono state aggiunte in periodi recenti alle abitazioni. Queste strutture si distinguono chiaramente dall'insieme della città operaia e saranno abbattute quando il piano particolareggiato entrerà completamente in vigore.

ANALISI COMPARATIVA

Il villaggio industriale "modello" risale agli inizi del 18esimo secolo con esempi come Forsmark e Lovsta in Svezia. Una dimensione più filosofica o più "utopica" è stata introdotta agli inizi del 19esimo secolo come, ad esempio, a New Lanark (Scozia) da Robert Owen. Un grande numero di villaggi operai urbanizzati sono apparsi lungo tutto il 19esimo e all'inizio del 20esimo secolo, in tutta l'Europa e l'America del Nord, sotto l'impulso di industriali come Rossi in Italia, Krupp in Germania e Cadbury in Inghilterra. Crespi d'Adda fu costruita relativamente tardi, quando l'Italia, nel periodo che precedette l'unificazione, incoraggiò la creazione di imprese industriali di grandi dimensioni. Il suo significato non riguarda tanto l'importanza storica, quanto il suo altissimo livello di integrità e di autenticità, soprattutto se paragonato agli altri esempi equivalenti.